L'amore per la terra, sia per tradizione che per educazione, ha attraversato da sempre, l'intera mia esistenza.
Da bambina, insieme a mio fratello, eravamo di continuo al seguito di mio Papà nelle sue "imprese agricole" e oggi dico quanto questo sia stata una fortuna per noi.
Siamo cresciuti, vedendo il suo sudore e i suoi sacrifici spesi e profusi incondizionatamente nelle nostre campagne, in ogni singola pietra, muro, scarpata che vi fosse...nelle "Nostre Terre", appunto.
Non c'era estate, che mio Papà non risistemasse una strada, non aggiustasse una palizzata, non ultimasse una recinzione, non ripulisse un pozzo o una sorgiva, non riergesse un muro franato, non ripiantasse in ogni fondo, ogni anno, un orto...
Era infaticabile.
Abbiamo visto negli anni attrezzi di tutti i tipi: ruspe, motopale, escavatori, decespugliatori, trattori, fresatrici, motozappe, motoseghe, scalpelli, operai, manovali agricoli e maestranze di tutte le specie.
Erano estati anomale le nostre: il mare si faceva a luglio, in città, a Palermo....poi "diventava" il tempo di San Giorgio: gli animali, i lavori, il paese, le nocciole, insieme a tanto altro .. .con Lui che diceva che "una giornata doveva essere fatta di 48 ore" per consentirgli di finire tutto quello che si era prefisso di fare, prima di rientrare in banca a Settembre...
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Dopo la sua dipartita, precoce e inaspettata, con mio fratello, abbiamo cercato di continuare la sua opera.
Oggi il risultato del nostro impegno sono due realtà vive e concrete, parallele e complementari che sanno sposarsi armoniosamente, come erano loro in vita:
"Don Cesarino" e "Donna Cettina"...
...insieme a tutto quello che in "quelle estati".... e in "queste terre" ci hanno insegnato.